Un sistema scolastico per il mondo di oggi
Oggi più che mai, il mondo cambia a un ritmo frenetico, e con esso cambiano anche i bisogni, le aspettative e le sfide dei nostri ragazzi.
Tuttavia, il sistema scolastico sembra rimanere ancorato a paradigmi ormai superati, rischiando di non intercettare il disagio che i giovani esprimono attraverso emozioni, comportamenti e difficoltà relazionali.
Come psicologa e psicoterapeuta, incontro spesso ragazzi che si sentono disconnessi dalla scuola, non tanto per mancanza di interesse nello studio, ma perché non trovano uno spazio in cui sentirsi compresi e valorizzati.
Questo mi porta ad immaginare una scuola diversa, costruita attorno ai loro bisogni, alle loro emozioni e al loro potenziale.
La scuola che sogno
Una scuola che non si limiti a trasmettere nozioni, ma che si prenda cura della crescita emotiva e relazionale degli studenti.
Un ambiente in cui l’apprendimento sia un’esperienza viva e coinvolgente, in cui le competenze emotive siano considerate tanto importanti quanto quelle accademiche.
1. Esperienze pratiche e solidarietà
L’apprendimento non può essere solo teorico: deve integrarsi con la vita reale. Per questo, immagino una scuola in cui i ragazzi siano coinvolti in esperienze concrete come tirocini sociali e attività di volontariato, fin dalle prime fasi della loro formazione.
• Collaborare con case di riposo, associazioni di volontariato o iniziative per la comunità li aiuterebbe a sviluppare empatia e senso di appartenenza.
• Vivere esperienze pratiche consente loro di comprendere il valore delle relazioni e il ruolo che possono avere nella società.
2. Responsabilità condivisa
L’ambiente in cui studiamo e lavoriamo influisce sul nostro benessere.
Eppure, la scuola non insegna quasi mai il senso di responsabilità verso gli spazi comuni.
• Coinvolgere i ragazzi nella gestione delle aule e degli ambienti scolastici potrebbe aiutarli a sviluppare rispetto e senso di cura.
• Sentirsi parte attiva della scuola li renderebbe più consapevoli e partecipi.
3. Educazione emotiva e sociale
Le emozioni sono il motore dell’apprendimento e delle relazioni, eppure a scuola non si insegna a riconoscerle e gestirle.
• Introdurre materie dedicate all’educazione emotiva, agli affetti, alla sessualità e all’uso consapevole delle tecnologie potrebbe offrire strumenti concreti ai ragazzi per affrontare la crescita.
• Nella mia esperienza clinica, vedo spesso giovani che faticano a dare un nome alle proprie emozioni o a esprimere i propri bisogni: integrarli nell’educazione scolastica significherebbe fornire loro un’alfabetizzazione emotiva preziosa per la vita.
4. Approcci innovativi e pensiero critico
L’insegnamento frontale, basato sulla trasmissione passiva di informazioni, spesso non riesce a stimolare il pensiero critico nei ragazzi.
• Una scuola più interattiva, che incoraggi la discussione, il confronto e la partecipazione attiva, aiuterebbe gli studenti a sviluppare autonomia e capacità di analisi.
• Parlare di politica, etica, sostenibilità e diritti sin da piccoli li renderebbe cittadini più consapevoli.
5. Ritmi scolastici più umani
Il benessere psicologico passa anche dalla gestione del tempo e delle energie.
La scuola, così come è strutturata oggi, spesso non lascia spazio per la creatività, il riposo e lo sviluppo personale.
• Ridurre il carico eccessivo di compiti e orari scolastici troppo rigidi potrebbe migliorare la qualità della vita degli studenti.
• Lasciare spazio ad attività sportive, artistiche o di volontariato pomeridiane aiuterebbe a costruire un equilibrio più sano tra studio e vita personale.
6. Inclusione e collaborazione
Nella mia pratica clinica, vedo quanto i ragazzi soffrano la solitudine e la mancanza di connessione autentica con gli altri.
• Creare momenti di condivisione e supporto all’interno della scuola, in cui chi vive difficoltà possa trovare ascolto e comprensione, potrebbe fare la differenza nel loro percorso di crescita.
• Un ambiente scolastico che promuove la collaborazione, anziché la competizione esasperata, favorisce il benessere e la sicurezza emotiva.
Il coinvolgimento della famiglia
La scuola non può essere un mondo separato dalla famiglia, ma deve diventare un luogo di dialogo e collaborazione.
• Più che incontri solo per valutare i voti, servirebbero momenti di confronto tra insegnanti e genitori per comprendere meglio i bisogni emotivi dei ragazzi.
• La famiglia può essere un supporto fondamentale nella crescita scolastica ed emotiva, ma spesso manca una vera sinergia con il mondo della scuola.
Ascoltare i giovani: la chiave del cambiamento
I ragazzi parlano, anche quando sembrano tacere. Le loro opposizioni, i loro silenzi e le loro difficoltà sono spesso segnali di un disagio che merita di essere ascoltato con empatia.
Ripensare la scuola significa partire da loro, dalle loro esperienze e dai loro bisogni, per costruire un sistema che non si limiti a giudicarli, ma che li accolga, li comprenda e li accompagni nella loro crescita.